Ritrovo in piazza Bra
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Flash mob in piazza Bra

1° Giornata Nazionale Fidas: ottenuta grande visibilità con il flash mob organizzato in piazza Bra

“Cosa succederebbe se i donatori di sangue si fermassero?” È il messaggio che gli oltre 800 tesserati Fidas di Verona -  che si sono radunati domenica mattina 28 novembre in piazza Bra in occasione della I Giornata Nazionale Fidas – hanno rivolto all’intera cittadinanza. La pioggia non ha fermato il i partecipanti, provenienti dalle 73 sezioni Fidas della provincia che, per attirare l’attenzione su un tema così importante, hanno realizzato un flash mob (evento che prevede il raduno in un posto e a un’ora definita di un gran numero di persone per mettere in pratica un’azione comune).


Alle ore 12 davanti al municipio, dove in mattinata era stato allestito un gazebo, è stato dato il via: i tesserati si sono accodati dietro al vicepresidente provinciale Filippo Dalle Pezze - per l’occasione travestito da goccia di sangue - e in fila indiana con gli ombrelli rossi della Fidas, hanno dato vita ad un lungo serpentone, che si è snodato lungo tutta piazza Bra. Una volta terminato il percorso, i donatori si sono disposti sulla scalinata di Palazzo Barbieri e si sono fermati per circa cinque minuti, durante i quali sono state effettuate delle riflessioni e una provocazione: “Cosa succederebbe se i donatori di sangue si fermassero?”, si è domandato Massimiliano Bonifacio, presidente provinciale Fidas Verona
“Siamo qui in concomitanza con altre piazze italiane per stimolare curiosità ed interesse. Fidas Verona si rivolge in particolare ai giovani, per spingerli a donare il sangue, ma anche per comunicare valori positivi, di aggregazione, di amicizia, di solidarietà. Il nostro è un lavoro svolto con passione ogni giorno da migliaia di volontari, molti di questi giovani che parlano ad altri giovani nelle scuole e negli ambienti sportivi, grazie alla collaborazione con BluVolley Marmi Lanza, Hellas Verona e CUS Verona Rugby”, ha sottolineato Bonifacio.

A Verona sono 10mila i tesserati Fidas e rappresentano oltre il 30% di tutti i donatori della provincia. Di questi circa il 40% sono giovani tra i 18 e i 28 anni. Sono cifre notevoli, ma insufficienti se si pensa che ogni giorno a Verona vengono effettuate circa 200 trasfusioni. A tal proposito, il presidente della Fidas ha poi lanciato un allarme: “Secondo l’indagine che la Fidas nazionale ha svolto in collaborazione con il Censis, nei prossimi 10 anni il numero di donatori di sangue tra i 18 e i 35 anni è destinato a diminuire in maniera significativa, il che potrebbe mettere a rischio l’autosufficienza nazionale in sangue ed emoderivati, a fatica raggiunta negli ultimi anni. Iniziative come quella di oggi sono quindi fondamentali non solo per dare visibilità al nostro messaggio, ma soprattutto per invitare nuovi amici ad unirsi a noi”.


I numerosi partecipanti all’evento hanno dimostrato con entusiasmo la propria appartenenza alla federazione nazionale Fidas, oltre che ottenuto per un giorno, grazie alla contemporaneità di eventi in tutto il territorio italiano, una buona visibilità da parte di vari media della stampa e televisione che sono stati presenti per riprendere l‘evento. Infatti, Fidas Verona è stata scelta dal Consiglio nazionale Fidas come associazione capofila della giornata.


Il flash mob è stato preceduto da una riunione tra i 73 presidenti e vari responsabili delle sezioni Fidas Verona che, nella sala convegni del Palazzo della Gran Guardia, hanno discusso della storia associativa di Fidas Verona (illustrata dal presidente onorario e co-fondatore Silvano Salvagno), del ruolo di Fidas Verona nel Dipartimento Provinciale di Medicina Trasfusionale (è intervenuto il direttore del DIMT di Verona, dott. Giuseppe Aprili) e dell’appartenenza di Fidas Verona alla federazione regionale e alla Fidas nazionale (a cura del vicepresidente nazionale Tiziano Zenere).