
Istituto Italiano della Donazione: continuano gli effetti della pandemia e preoccupa l'invecchiamento della popolazione
Nella sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, a Roma, a margine del Giorno del Dono, che si è celebrato il 4 ottobre, è stato presentato il quinto rapporto sul dono in Italia, pubblicato dall’Istituto Italiano della Donazione (IID).
L’indagine stilata dall’Osservatorio apposito e intitolata “Noi doniamo” ha analizzato la donazione di capacità e tempo (volontariato) e anche la donazione di sangue, organi, tessuti, ecc.
Per ciò che concerne le donazioni di sangue, il report indica i dati del 2021 in relazione a quelli del periodo prepandemico del 2019. Secondo questo, stilato con il supporto del Centro Nazionale Sangue, nel trienno le donazioni risultano diminuite dell’1,8%.
“È la conferma di un trend decennale di un calo che pone non pochi preoccupanti interrogativi sulla sostenibilità del sistema sangue nel nostro Paese e che espone ancora di più il sistema stesso a carenze cicliche che nei mesi estivi si fanno ancora più sentire” si legge nel documento finale.
Il report rivela che dal 2012 la popolazione dei donatori di sangue è diminuita di circa il 5%, e che, nonostante tutti i dati siano in aumento rispetto al 2020, se invece si prende in cosiderazione il periodo pre-pandemico, sono in calo.
Il documento svela l’andamento degli ultimi dieci anni, che ha visto un crollo del numero dei donatori del -9,6% rispetto al 2012, e del -6,7% nel triennio dal 2019 al 2021.
Il Centro Nazionale Sangue spiega alcuni dei fattori che hanno portato al mutamento, indicando che sarebbe “in linea con le prospettive di un Paese in cui il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione sono tra le costanti più allarmanti. Naturalmente anche la pandemia ha fatto la sua parte, causando evidenti disagi e mutando le abitudini dei donatori".
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